Attenzione alla truffa del “Si”, ecco come evitare di farsi intestare contratti e nuovi abbonamenti via telefono.

La cosiddetta “truffa del Si” via telefono rappresenta sicuramente una delle più diffuse degli ultimi decenni, e recentemente sembra tornata in auge. Solitamente si manifesta sotto forma di telefonata da parte di un call center che sfrutta una registrazione con la nostra voce, che viene estraniata dal contesto. Per fare un esempio pratico, l’operatore di turno è solito fare una domanda basilare, che in genere prevede un’affermazione, come un semplice Si (esempio: “Salve, lei è il signor Mario Rossi?”), che viene registrato successivamente dal call center ed utilizzato per permettere all’azienda in questione, generalmente un fornitore energetico, di poter stilare un contratto, senza una vera intenzione da parte della “vittima”, che in molti casi attiva un contratto senza realmente volerlo. Negli ultimi mesi si è verificato un aumento esponenziale di questa tipologia di truffa, a seguito di numerose segnalazioni e dopo aver riscontrato una fattura di un contratto ottenuto in questa maniera, quindi non in maniera consapevole

Oltre a segnalare prontamente quanto accaduto il prima possibile all’AGCOM, garante per le comunicazioni, esistono alcune “dritte” da adoperare per evitare questo tipo di problematica: mai concedere i propri dati anagrafici, ne altre informazioni strettamente personali come ad esempio numeri di conto corrente o quant’altro. Appare abbastanza elementare anche evitare di rispondere con un “si”, optando per altre parole quando si risponde, come ad esempio “Pronto, mi dica” oppure “Vada avanti, cosa le occorre” oppure “Parli lei, io la ascolto… Non mi interessa grazie”

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