Cassia La Storta: insediamento abusivo accanto a una scuola. L’Assessore al sociale: “Situazione di fragilità, ma l’edicola verrà rimossa entro fine anno”

A La Storta si discute su igiene, sicurezza e decoro.

Tra il gabbiotto di una ex edicola che andrebbe rimosso, il Centro Anziani La Storta di via Cassia 1686 e l’Istituto Comprensivo Statale di via Cassia 1694, vive da anni un senza fissa dimora che in passato ha abitato anche dentro la torretta di Acea.

Esattamente un anno fa il XV Municipio e l’AMA avevano provveduto a rimuovere i cassonetti davanti all’ingresso del centro anziani, ripristinando il decoro, smantellando l’accampamento abusivo accanto all’edicola.

Da qualche mese chi vive, studia o lavora a La Storta, segnala il ritorno dell’accampamento abusivo, con forti odori da sporcizia o da cibi scongelati alla fontanella e cucinato sul posto, con potenziale rischio di incendio.

Chi opera nella scuola e nel centro anziani testimonia da tempo le difficoltà ad aiutare la persona accampata, a cui pare che i servizi sociali del Comune di Roma e la Comunità di Sant’Egidio abbiano offerto, senza successo, la possibilità di dormire in una struttura ma, come spesso accade in queste situazioni di forte disagio, non si accettano nuove regole di vita, che prevedono tra l’altro la disintossicazione dall’alcol.

Ecco alcune testimonianze dirette:

“Premesso che la Cassazione ha chiarito recentemente che vivere per strada non e’ reato pertanto non punibile penalmente, premesso che le associazioni sono già intervenute ma questo signore ha deciso che quella e’ la sua casa e ci ritorna ….

Forse l’unico modo per liberare lo spazio da questo accampamento è fare ricorso agli uffici sanitari …”

“Io quando lavoro a scuola passo ogni volta li vicino e posso assicurarvi che c’è una puzza assurda. Passano famiglie con bambini di tutte le età essendo un istituto comprensivo e vorrei vedere se non vi verrebbe il disgusto a passare di lì con quella puzza”;

“fa i suoi bisogni tra i cassonetti, mette a scongelare il pollo nella fontanella e la macchinetta per le foto è inaccessibile dal puzzo. Per favore le associazioni lo aiutassero una volta per sempre”;

“Tra montagne di immondizia ed appartamenti che si creano dal nulla in mezzo alla strada, ormai il degrado e’ totale”;

“Se ognuno facesse cosi’ ci sarebbero centinaia di appartamenti a cielo aperto sparsi per le citta’.

Con problemi per la salute, l’igiene, la pulizia, il decoro, l’immagine della citta’, la sua capacita’ di attrarre turisti (e quindi soldi). Che Roma sia in queste condizioni, uscendo da destra e sinistra, e’ una VERGOGNA”.

Abbiamo chiesto un riscontro sul caso all’Assessorato al Sociale del Municipio XV e Agnese Rollo ci ha risposto così :

“Rispondo alla redazione di Zona Roma Nord, nella persona di Luca Pagni, che mi ha chiesto quale sia la situazione del signore che si è accampato tra il muro di cinta del centro anziani Cassia e l’edicola oramai in disuso da anni.

Sono molte le persone, tra singoli cittadini e associazioni di volontariato del territorio, citate tra i commenti, che da anni lo seguono e lo ascoltano.

L’uomo frequenta la zona da qualche anno, non troppi. Ad ottobre 2021, quando il suo stato di salute era di gran lunga migliore di adesso, grazie al costante supporto dei volontari è tornato nel suo paese, ma solo dopo quattro mesi è rientrato in Italia, a Roma.

Numerosi sono stati e sono i passaggi a quella edicola anche della Unità di Strada della Sala Operativa Sociale. Con l’apertura del centro di accoglienza del piano freddo del Municipio XV, è stato tolto dalla strada, con un tetto sulla testa, ma vi ha resistito troppo poco. Nonostante i tentativi di accoglienza, con momenti anche in ospedale, Adrian non è riuscito a trovare un equilibrio, attraversando giornate difficili, come quelle da alcuni descritte, in uno stato di voluto completo abbandono, visibile ai nostri occhi.

L’Amministrazione del Municipio XV ha predisposto gli atti amministrativi per la rimozione dell’edicola affinché entro fine anno sia definitivamente tolta. Ma non è e non sarà quella la soluzione per lui con il quale tutti continueranno a ‘lavorare’ affinché si convinca che può essere curato e vivere in maniera dignitosa.

Sono, e siamo consapevoli come Amministrazione, che vedere scarpe, panni appesi e quanto altro di ‘poco igienico’ avvenga giornalmente, richiami il degrado, ma prima di tutto dobbiamo pensare alla persona, pur consapevoli che gli interventi richiedono sempre tempo, come avvenuto per il giovane Edoardo che la scorsa estate, dopo due lunghi anni in strada, dal centro commerciale di Olgiata è stato portato in un luogo di cura. Ci dobbiamo provare”.

Agnese Rollo, Ass. alle Politiche Sociali, Municipio Roma XV.

©️ Articolo di Luca Pagni per Zona Roma Nord