La progettazione e la realizzazione del viadotto di #CorsoFrancia fu assegnata alla Società Ingg. Nervi & Bartoli a seguito di una trattativa privata con il Ministero dei Lavori Pubblici, per 1,2 miliardi di lire, già in gravissimo ritardo rispetto alla consegna dell’opera, prevista per l’apertura delle Olimpiadi, il 25 agosto 1960.
Conclusa la trattativa nel maggio 1959, i primi disegni esecutivi di cantiere sono datati alla fine di giugno e l’inizio della battitura dei pali di fondazioni avviene i primi di luglio. Praticamente un anno prima.
L’impegno apparentemente impossibile di rendere percorribile il lungo viadotto viene invece rispettato grazie alla grande organizzazione del cantiere basato ancora sul “Sistema Nervi” e la sua sapiente combinazione di elementi prefabbricati e gettati in opera.
Il viadotto rappresenta una delle principali soluzioni per il traffico veicolare di Roma nord, mettendo in collegamento ponte Flaminio con viale Pilsudski permettendo un accesso più rapido a Roma da via #Cassia e via #Flaminia.
La struttura è impostata sulla viabilità preesistente, ma ha il compito di sollevare il traffico veloce ad una quota più alta lasciando libero il collegamento a terra tra le due parti del Villaggio Olimpico, destinato all’epoca all’alloggio degli atleti.
Il viaddoto di Corso Francia ancora oggi possiede un grande fascino ed è uno dei simboli di #RomaNord.
Fonti: ArchiDiAP / Memorie di Roma