Di che “pasta” erano fatti i giocattoli

di Alessia Trasatti

All’inizio del Novecento i bambini iniziarono ad essere visti come dei potenziali consumatori di beni nel nascente mercato di massa. Nascono i primi giornalini a loro dedicati, come “Il Corriere dei Piccoli” e viene avviata con successo la produzione in serie dei primi giocattoli. Queste novità vennero interpretate in chiave patriottica per coinvolgere anche i più giovani nella partecipazione alla Grande Guerra. La fine del conflitto segnò profonde trasformazioni nella società italiana. Il difficile reinserimento nella vita borghese di milioni degli uomini progressivamente smobilitati e rinviati nelle loro case in un momento in cui era gravissima la crisi economica, unito alla penuria delle materie prime, compresse enormemente la produzione dei beni non essenziali. Si continuò a produrre oggetti ludici realizzati principalmente in materiali poveri sperimentandone di nuovi. Soldatini e bamboline vengono costruite in “pasta”, un materiale composito formato da una poltiglia di segatura, colla di caseina e gesso.