La Giornata dell’Unità Nazionale e il treno del milite ignoto, 4 novembre

È il 4 novembre 1918 quando entra in vigore l’Armistizio di Villa Giusti: la resa dell’Impero austro-ungarico significa per l’Italia la fine della Prima guerra mondiale e il compimento del processo di unificazione nazionale iniziato in epoca risorgimentale. Il prezzo pagato è però altissimo – 650mila caduti, senza contare feriti e mutilati. Tre anni dopo, un convoglio partito da Aquileia porta a Roma, al termine di una lunga e commovente marcia, la salma del milite ignoto, scelta come simbolo di tutti i caduti tra 11 bare identiche contenenti i resti di altrettanti soldati non identificati. Accolta dal re e dalla famiglia reale ed esposta al pubblico nella basilica di Santa Maria degli Angeli, il 4 novembre 1921 la salma è trasportata su un affusto di cannone a piazza Venezia e tumulata con i massimi onori militari nel sacello dell’Altare della Patria, al Vittoriano, che da allora diventerà il fulcro di tutte le solennità nazionali. E al milite ignoto rendono omaggio il Presidente della Repubblica e le massime cariche dello Stato ogni 4 novembre, in occasione delle celebrazioni di quella che oggi è la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Anche se non è più giorno festivo dal 1976, la data resta un punto fermo nel calendario civile italiano: oltre alla deposizione di una corona d’alloro, nel giorno della ricorrenza al Palazzo del Quirinale viene effettuato in forma solenne il Cambio della Guardia con il Reggimento Corazzieri e la Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a cavallo in alta uniforme. Per onorare la memoria di tutti i caduti per l’Unità d’Italia e mantenerne vivo il ricordo, dal 2021, anno del centenario del milite ignoto, uno speciale convoglio attraversa inoltre il Paese per raggiungere la stazione Termini di Roma il 4 novembre: il Treno della Memoria, organizzato dal Ministero della Difesa in collaborazione con il Gruppo FS.