Riceviamo e pubblichiamo:
“Personaggi del nostro quartiere si svegliano la mattina e il loro primo pensiero o desiderio non è quello di fare una doccia, vestirsi…consumare una ricca colazione, bensì il loro primo bisogno è, a loro detta, “ANDARE A LAVORARE”…
Ma questo lavoro in realtà in che cosa consiste? Nel preparare borsoni e partire alla volta di supermercati da saccheggiare.
Vengono rubati tutti i giorni, in vari designati supermercati, almeno 300 euro di prodotti tra cui scatolami di tonno di marca, caffè solubile, olio extravergine di oliva e liquori particolari molto raffinati.
Rubati gli alimenti, tali persone vanno alla cassa pagando solo 5 euro di prodotti …per coprire i furti.
Svolta l’operazione i personaggi si recano in piu’ piccoli market gestiti da stranieri, rivendendo tutti i prodotti rubati a prezzo inferiore in cambio di denaro contante.
La destinazione seguente è la periferia di roma nord… dove acquistano cocaina prevalentemente cotta, presa la cocaina si rinchiudono in case proprie preparando bottiglie o pipette per fumare crack in gruppo.
Questo episodio ci dovrebbe far riflettere su questa nuova generazione.
Figli di famiglie benestanti di una Roma ricca, con genitori che hanno cercato di trasmettere dei valori per poter vivere una realtà autonoma, creandosi una famiglia, una posizione lavorativa, creano invece preoccupazioni ai propri familiari, che stanchi di tali vessazioni e prevaricazioni, abbandonano ogni speranza.
La squallida, grigia, realtà è che per queste persone queste vicende anomale di vita divengono normale quotidianità”…
Maria Grazia Brighenti