“Buongiorno, scrivo per segnalare due truffe avvenute a La Storta, a distanza di due settimane l’una dall’altra: in entrambi i casi, si è trattato di signore che abitano sole, ma in condominio. Avvenute in pieno giorno.
Un uomo ha citofonato dicendo di essere un carabiniere, mentre un altro telefonava alla vittima. Appena aperta la porta, hanno spruzzato qualcosa in faccia. Durante il primo furto, hanno portato via soldi e oro. Per il secondo, uno di loro è stato bloccato da una persona intervenuta ed è stato arrestato. Prestate attenzione”. È l’avvertimento lanciato in una delle tante chat di quartiere, che ormai con cadenza quasi quotidiana raccontano di questi episodi.
Roma sembra diventata una giungla, con agguati sempre più frequenti alle fasce più fragili della popolazione, cioè gli anziani, con astuzia, violenza e sopraffazione.
A Cesano di Roma una anziana signora ha risposto al citofono e un uomo le ha detto che suo figlio aveva avuto un incidente e chiedeva di ricevere soldi ed oro, per poterlo aiutare.
Nel momento in cui vengono chiesti dei preziosi, dovrebbe scattare lo scetticismo ed il dubbio che qualcosa non torni, per cui sarebbe auspicabile una richiesta di aiuto ai vicini ai parenti ed alle forze dell’ordine, magari dopo aver chiesto all’avventore di attendere, per non destare sospetti e per non scatenarne una reazione violenta.
Fuori dai supermercati, sopratutto in quelli con un parcheggio auto per i clienti, è facile essere distratti con la scusa dei soldi o delle chiavi cadute a terra.
Facciamo attenzione e guardiamoci intorno, senza cadere in uno stato di paranoia.
Si parla di gruppi e bande organizzate, che sanno come spacciarsi per poliziotti, postini, tecnici o portatori di fede, abili a carpire la nostra attenzione, approfittando della nostra buona fede, rubando beni o facendo firmare contratti truffaldini.
Facciamo attenzione a chi ci chiede se gli offriamo un caffè o un bicchiere d’acqua in casa, perché poi potremmo finire per essere narcotizzati ed al risveglio troveremmo la casa con sportelli o cassetti aperti, che non ricorderemo di aver mai toccato.
Facciamo infine attenzione ai nostri animali d’affezione, evitando di perderli di vista o legandoli fuori dagli esercizi commerciali, perché ne stanno rubando molti, per poi sfruttarli in attività illegali e clandestine o a scopo di riscatto, spacciandosi per le brave persone che lo hanno casualmente ritrovato e riconsegnato.
Tuteliamo la nostra integrità fisica, psicologica e patrimoniale, facendo valere i nostri diritti: se ci viene chiesta l’apertura del portone da qualcuno in divisa, abbiamo il diritto di chiamare il numero unico per le emergenze 112 e chiedere conferma che abbiamo effettivamente mandato una pattuglia nel nostro condominio. Ed in caso di risposta negativa, chiediamo un intervento immediato delle forze dell’ordine.
Articolo di Luca Pagni per Zona Roma Nord

