Medico aggredito all’Ospedale Sant’Andrea

La mattina del 3 gennaio scorso, si è consumata in silenzio l’ennesima aggressione a danni di un medico del e dipendente della Azienda Sanitaria Sant’Andrea di Roma. La miccia che ha scatenato questo episodio di violenza è stata rappresentata dal decesso di una paziente ricoverata poco prima di Capodanno per problematiche respiratorie e affetta da una patologia oncologica plurimetastatica.

Il sanitario che si trovava di turno quella mattina nel reparto di degenza aveva già avvertito i familiari del peggioramento delle condizioni cliniche della loro congiunta e poi purtroppo li aveva dovuti informare del decesso della stessa.

Al loro arrivo in reparto, questi si sono immediatamente scagliati contro il medico, che è stato quindi investito da una masnada urlante che lo ha schiaffeggiato, colpito con le borse e insultato.

Non curanti della presenza di altri malati, i parenti della paziente hanno urlato, sputato e devastato la stanza di degenza ove era ancora la salma e la vicina di letto, ribaltando tavole e sedie e distruggendo l’elettrocardiografo che effettuava l’Ecg di rito.

Si è dovuti ricorrere all’intervento della sorveglianza dell’ospedale per allontanarli e quindi tutto il gruppo si è trasferito nei locali della direzione generale, dove hanno continuato a urlare, battere sulle porte, fino a quando non hanno ottenuto la copia della cartella clinica, evidentemente considerata prova inoppugnabile di “mala gestio” della paziente da parte dei medici e dell’ospedale.

“Pur comprendendo bene il dolore che si prova nel perdere un proprio caro, non possiamo accettare o giustificare questi atti di violenza nei confronti di medici o infermieri, uomini e donne che garantiscono con il loro impegno, professionalità e sacrificio la sopravvivenza di questo martoriato Ssn”, commenta il Segretario Aziendale Anaao A.O. Sant’Andrea, Fedra Mori -. Al collega vittima di questa violenza, che ha già sporto denuncia alla Autorità e che nonostante il trauma, soprattutto psicologico, è tornato ben presto al lavoro per non lasciare turni di guardia scoperti nei giorni di festa, va tutta la nostra solidarietà e il nostro affetto. Ci auguriamo che anche l’Azienda Sant’Andrea si adoperi affinché venga stigmatizzata e punita questa aggressione nei confronti di un suo dipendente

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