Mercoledì 24 novembre è sciopero nazionale dei tassisti

Di nuovo in  mobilitazione a difesa dei diritti,  in migliaia in arrivo nella Capitale. (garantiti  i servizi minimi essenziali)

Di Laura Tegliai

Partiranno da Piazza della Repubblica i tassisti di tutta Italia, per poi scendere in corteo per Via Cavour, passando per i Fori Imperiali fino a Piazza Venezia, dove si riuniranno in assemblea. Lo sciopero nazionale è stato programmato da tutte le sigle sindacali di categoria. La mobilitazione è totale, con iniziative di varia natura per protestare contro il ddl concorrenza, nel quale è previsto, all’articolo 8, una riforma del trasporto pubblico non di linea, ovvero taxi e ncc. I tassisti chiedono al Governo di ritirare l’articolo sotto accusa e di emanare invece i decreti attuativi attesi da tre anni, per la precedente riforma del tpl non di linea (legge 12/2019). La Riforma del 2019 costò l’accettazione di alcuni sacrifici da parte degli operatori della categoria, in cambio di una maggiore certezza della normativa. Controllo dell’abusivismo, regolamentazione delle piattaforme e l’istituzione di un registro nazionale degli operatori, furono le richieste di allora da parte dei tassisti. Certamente non si aspettavano a distanza di 2 anni di rivedere mescolate  le carte, con una nuova regolamentazione post pandemica, volta a rimettere a logiche di mercato un settore che, in quanto amministrato come servizio pubblico,  non può per sua natura subire concorrenza da chi a queste regole non è sottoposto. Quella clausola di non concorrenza, prevista dal Codice Civile per ogni settore economico,  ha consentito ai quarantamila tassisti in tutta Italia di riunirsi in cooperative ed arrivare a fornire, tramite ingenti investimenti di capitale nel corso di tanti anni, un servizio con indici di gradimento tra l’80% e il 90% a seconda delle città. Quella clausola di non concorrenza che l’ Autorità che regola i trasporti vorrebbe oggi eliminare, correndo il rischio così di consegnare il settore ai noti appetiti delle multinazionali.

“Siamo determinati a dimostrare la nostra forza e la nostra compattezza,  sotto un’unico colore: il bianco dei nostri veicoli sarà la nostra bandiera.   Hanno aderito in modo compatto tutte le sigle della categoria, scevre da qualsivoglia divisione pregressa,  in nome del comune interesse a difendere le nostre posizioni. L’accordo del 2019 con il Governo giallo-verde si è arenato a causa del covid ma non pare ad oggi voglia essere ripreso da dove ci eravamo interrotti. Temiamo pressioni di potentati nel settore del trasporto privato, affinché si dia un’altra direzione al mercato. Dopo numerose richieste di incontro  alle Istituzioni, inascoltate,  scendiamo in piazza per rivendicare i nostri diritti e contarci. Saremo in tanti”Alessandro Genovese responsabile nazionale UGL taxi, da  Roma

“ Le Istituzioni hanno tradito la parola data,  col ddl Concorrenza si resetta l’ accordo del 2019, ancora in attesa dei decreti attuativi, per avvantaggiare le multinazionali. Il 24 ci sarà il più grande sciopero di categoria dal 2012. Sarà qualcosa di simile al 2006, con iniziative protratte nel tempo finché non avremo riconosciute le nostre istanze. Siamo consapevoli che fermarci ci causerà qualche danno ma  è un rischio che ci assumiamo,  lo facciamo per il lavoro, per le nostre famiglie e principalmente per gli utenti. Noi cooperative di tassisti come servizio pubblico siamo vincolati a linee che i comuni stessi ci dettano,  nell’interesse della collettività. Non è giusto che si immagini di  dare regole diverse a soggetti che fanno lo stesso lavoro. Chiediamo all’ Autorità  di promuovere e favorire l’incremento delle cooperative italiane, come previsto dall’Art 45 c.1 della nostra Costituzione”

Claudio Giudici presidente URITAXI , da Firenze