il 21 aprile, in occasione del Natale di Roma, il Roseto comunale riaprirà al pubblico (ingresso gratuito). Un’occasione per tanti cittadini per scoprire uno splendido giardino che ospita una straordinaria collezione botanica composta da varietà di rose provenienti da tutto il mondo.
LA STORIA
L’idea di un roseto a Roma si deve a Mary Gayley, una signora americana che durante un viaggio in Italia conobbe il Conte Giulio Senni. Dopo il matrimonio a New York, nel 1907, la coppia si trasferì a Grottaferrata dove la famiglia Senni possedeva una vasta proprietà. Qui nacque la passione di Mary per il giardinaggio che la portò a visitare giardini e collezioni anche all’estero. Fu proprio dopo una visita al Roseto di Bagatelle, vicino Parigi, che maturò l’idea di proporre al Regio Commissario di Roma, Filippo Cremonesi, l’istituzione di un roseto con finalità sperimentali.
Le rose donate dalla Contessa furono piantate nel 1924 in alcune aiuole a Villa Borghese, individuate dal Servizio Giardini come il luogo più idoneo. Mary Gayley rimase molto delusa da questa scelta, poiché auspicava la realizzazione di una specifica struttura, e chiese subito che le rose fossero “restituite o bruciate”. La Contessa riprovò negli anni Trenta, dopo l’insediamento a Regio Commissario del Principe Francesco Boncompagni Ludovisi che accettò subito la sua proposta e fece realizzare, nel 1932, il primo Roseto di Roma sul Colle Oppio, con una collezione di 300 esemplari. L’anno successivo partì anche il Concorso Internazionale per Nuove Varietà, il secondo per istituzione al Mondo. Mary Gayley continuò a collaborare con il roseto fino al 1955 dando il suo contributo come giurata ed esperta internazionale.
UN GIARDINO SACRO
Il Roseto Comunale è incastonato nel Colle Aventino, con un fantastico panorama sul Circo Massimo. Nonostante la splendida location ne limiti l’estensione, circa 10mila metri quadrati, viene considerato il roseto più bello del Mondo. Il giardino è stato il cimitero della Comunità Ebraica di Roma dal 1645 al 1934, quando con il nuovo piano regolatore si decise la trasformazione di quest’area in verde pubblico e il trasferimento del cimitero, divenuto monumentale, nel settore israelitico del Campo Verano.
Negli anni successivi, lo spazio verde venne dimenticato sino a diventare agli inizi della seconda guerra mondiale un “orto di guerra”. Nel 1950 il Comune chiese alla Comunità Ebraica la possibilità di utilizzare questo spazio per istituire il nuovo Roseto Comunale dando così una nobile destinazione a un giardino sacro. Il Presidente della Comunità Ebraica espresse parere favorevole chiedendo che all’ingresso del giardino venisse posta una stele per ricordare ai visitatori la precedente destinazione. Due steli, riportanti le Tavole di Mosè, sono sistemate agli ingressi dei due settori, mentre i viali dell’area Collezione sono progettati a forma di “Menorah”, il candelabro a sette bracci, uno dei simboli del mondo ebraico.
Il Roseto comunale è diviso in 2 settori: quello più grande e leggermente inclinato ospita un’interessante collezione di circa 1.200 varietà e specie, comprendente rose botaniche, antiche e moderne. L’altro è destinato alle rose che partecipano al Concorso Internazionale “Premio Roma per le Nuove Varietà”, che si svolge ogni anno il terzo sabato di maggio.