Arrivano a Roma con l’obiettivo di truffare centinaia di anziani ogni mese e icredibilmente, riescono persino a incassare il reddito di cittadinanza senza alcun diritto.
Questi truffatori sono esperti nel raggirare pensionati, utilizzando astuti escamotage come il falso arresto del figlio o richieste di caparre da consegnare alle Poste a nome di nipoti immaginari.
I carabinieri hanno scoperto queste pratiche ingannevoli e hanno aggiunto i colpevoli alla lista dei “furbetti del reddito”. Negli ultimi anni, hanno condotto operazioni simili, portando alla scoperta di almeno 500 individui che ricevevano indebitamente il contributo mensile dopo aver presentato dichiarazioni mendaci. Recentemente, hanno identificato gli ultimi 58 soggetti, appartenenti a 24 famiglie, tra cui i truffatori di anziani che operavano nell’area partenopea. Gli investigatori dell’Arma li hanno bloccati dopo aver ingannato le vittime in alcuni quartieri di Roma.
Come procedura standard, i carabinieri hanno verificato se questi individui erano effettivamente beneficiari del reddito di cittadinanza, incrociando le informazioni con l’Inps, l’anagrafe e la Motorizzazione civile. È emerso che i 58 truffatori non solo avevano fornito dichiarazioni false, ma avevano anche omesso di segnalare precedenti penali o indagini in corso. Alcuni avevano persino ingannato riguardo a condanne degli ultimi 10 anni e avevano gonfiato il numero di membri della loro famiglia in modo fraudolento. Si stima che l’Inps abbia erogato circa 272mila euro sulla base di queste dichiarazioni false, che ora saranno reclamati da ciascun individuo coinvolto.
Tuttavia, uno dei problemi principali è che molti di questi truffatori risultano essere insolventi, rendendo il recupero dei contributi un compito difficile per l’ente erogatore.