Convocate per il giorno 23 giugno dalla Prefettura di Roma le sigle sindacali (Confintesa Sanità Lazio, Nursind, CSE-FLP) che dal 9 giugno hanno indetto lo stato di agitazione sindacale al Sant’Andrea di Roma per la “grave carenza di personale e per la manifesta volontà di non stabilizzare i precari aventi diritto in base alla Legge di Bilancio” fanno sapere le parti sociali.
” Il lavoro delle Organizzazioni Sindacali che hanno indetto lo stato di agitazione è quello di tutelare il benessere psicofisico e lavorativo dei dipendenti, benessere che ormai da troppo tempo è una chimera per la maggior parte dei lavoratori, costretti dalla carenza di organico a lavorare ai minimi assistenziali da mesi e mesi, a sopperire con turni doppi, reperibilità ed aggiuntive alla cronica carenza di personale” spiega Confintesa Sanità.
Domani Confintesa Sanità, appunto, CSE Sanità- FLP e Nursind porteranno la problematica davanti al Prefetto, ovviamente cercando una conciliazione come previsto dalla legge, ma se le posizioni della Direzione non dovessero “ammorbidirsi” prevedendo un congruo aumento della forza lavoro e la certezza della stabilizzazione del personale precario, “siamo pronti ad intraprendere ogni forma di lotta sindacale consentita, a partire dal blocco degli straordinari ed allo sciopero” fanno sapere.
“Lo stato di agitazione sindacale e la mobilitazione dureranno finché i Lavoratori del Sant’Andrea non saranno messi in condizione di lavorare dignitosamente e la popolazione afferente al nosocomio di avere un’assistenza sanitaria dignitosa” conclude la nota ricevuta dalla redazione.