Prevista per oggi la promulgazione della nuova ordinanza regionale per contenere la diffusione della peste suina africana. La a zona rossa si estenderà per sessanta Km. ed arriverà oltre il G.R.A. tra via di Boccea, via della Storta e La Giustiniana. Un’ordinanza della Commissione europea, a firma Stella Kyriakides, ha deciso che l’Italia debba provvedere a istituire immediatamente una zona infetta in relazione alla pesta suina africana. Nella Decisione di esecuzione 2022/746, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, sono indicate nel dettaglio le zone dell’area di Roma interessate. Ecco i nuovi confini della zona rossa:
A sud (Circonvallazione Clodia, Via Cipro, Via di San Tommaso D’Acquino, Via Arturo Labriola, Via Simone Simoni, Via Pietro De Cristofaro, Via Baldo Degli Ubaldi); A sudovest (Via di Boccea fino all’intersezione con Via della Storta); A ovest-nordovest: Via della Storta, Via Cassia (SS2) fino all’intersezione con Via Cassia Veientana (SR 2 bis); A nordest: Via Cassia Veientana (SR 2 bis) fino all’intersezione con l’autostrada A90 (Grande Raccordo Anulare), autostrada A90 fino all’intersezione con il fiume Tevere;
A est-sudest: fiume Tevere. La decisione si applicherà fino 31 agosto 2022.
Non è ancora chiaro con si intenda assicurare le misure di limitazione, oltre alle annunciate cancellate per delimitare i perimetri delle zone infette. Alla fine si procederà con il depopolamento tramite un abbattimento selettivo dei cinghiali, che sono circa 20 mila nelle aree verdi del Lazio. Gli uffici regionali stabiliranno il numero degli esemplari da abbattere, mentre i veterinari delle ASL stanno già eseguendo i test a campione su 12.518 allevamenti con 42.954 suini, in tutto il Lazio.L’Azienda Sanitaria Locale Roma 1, competente per l’attuale zona rossa, ha in carico 103 porcilaie registrate e vicine alla riserva dell’Insugherata. Nessuno dei test è fino ad oggi risultato positivo, ma se l’infezione non sarà contenuta, scatterà per tutti l’ordine di divieto di esportazione dei prodotti.