È passato col rosso poco prima di un posto di blocco dei Carabinieri a Ponte Milvio e così i militari hanno deciso di fermarlo immediatamente.
Pronti ad elevare al 39enne romano la contravvenzione, quando l’uomo ha aperto la sella i Carabinieri hanno capito di essere di fronte a qualcosa di ben più grande.
Il giovane aveva con sé almeno 30 carte prepagate con scritto dietro il nome del proprietario e il pin. Dopo perquisizione domiciliare ne sono uscite fuori altre.
Successive indagini, con l’aiuto dell’ufficio postale, hanno portato a scoprire che per ognuna delle carte vi erano movimenti tra i 10 e 15 mila euro e che in alcuni casi erano state rubate, in altri persone insospettabili venivano pagate per aprire carte che poi venivano in realtà gestite dall’indagato.
L’accusa nei suoi confronti è stata quella di «indebito utilizzo e falsificazione di strumenti diversi dai contanti».
Per lui dopo processo per direttissima è scattato l’obbligo di firma giornaliero in Caserma. Si indaga ancora per scoprire eventuali legami con un quadro più ampio di affari legati alla stessa tipologia di reato a Roma.