Progetto AGRO VEIENTANO: Andar per cunicoli

di Francesco Braghetta

Il Sistema dei cunicoli di Veio è un intricato dedalo di gallerie scavate dagli antichi abitanti del territorio per gestire e regimentare le acque.In questi anni  abbiamo cercato,ritrovato e percorso numerosissimi di questi cunicoli con un gran lavoro di squadra, di studio e soprattutto di conoscenza del territorio in quello che definiamo il “quadrilatero” veientano chiamato dagli storici e dagli archeologi l’Agro veientano.Un gruppo che privilegia il rapporto antico con la Natura che “canta” le radici ancestrali, senza tempo, tipico di ogni cultura che ha un rapporto molto stretto e magico con la Natura. Un desiderio di ricercare ambienti primordiali che come il nostro è un viaggio nel Passato. Ed è un viaggio nel territorio dolce, armonioso e prospero che un popolo antico e  lontano ha scelto come sua dimora.Il territorio confinante con l’area archeologica di Veio o ancor quello che oggi è ricompreso nell’area protetta del Parco di Veio, soprattutto dei comuni di Formello, Sacrofano, Castelnuovo di Porto, Morlupo, Campagnano di Roma e Magliano Romano, è un sito eccezionale dal punto di vista ipogeo. Gli studi fatti dalla British School of Rome intorno ai primi anni 60 hanno rilevato circa 50 km di cunicoli, opere sia per la regimazione delle acque che per il drenaggio di un territorio mosso e collinare. Il tufo scavato è pieno di opere di ingegneria estrema risalente al tempo degli Etruschi veientani. Da Tito Livio agli archeologi inglesi in molti hanno raccontato, studiato e scritto su queste opere di un lontanissimo passato. Dal noto storico Famiano Nardini, vissuto nel Seicento, che ci descrive in uno dei suoi libri il paesaggio formellese: “…inoltre è meraviglioso lo spazio ch’e’ tra Formello e l’Isola, quasi tutto pensile per li tanti cunicoli ch’egli ha sotto. Molti rivi v’hanno longhi transiti sottoterra, opere meravigliose delle quali forse acquistò il nome di Formello”…ad Antonio Nibby, al Braun che per primo interpretò i cunicoli come gallerie di drenaggio sotterraneo per la bonifica( 1852) al Canevari passando per Padre A. Secchi, al Di Tucci, al Tommasi Crudeli che calorosamente sostenne la tesi che i cunicoli fossero delle opere di bonifica, teoria sostenuta da famosi esperti dell’epoca come i geologi R.Lanciani e G.De Angelis D’Ossat fino ad arrivare al Quilici sostenitore dell’ipotesi che questi cunicoli vennero scavati allo scopo di raccogliere l’acqua di falda.

www.agerveientanus.com