Protezione Civile di Roma Nord al Pineto

Per domare l’incendio con cui è stato distrutto il Parco del Pineto, che a Roma nord lambisce via della Pineta Sacchetti e via Trionfale, sotto gli occhi dei residenti di Monte Mario e Balduina, sono intervenuti molti gruppi di volontari della Protezione Civile del Coordinamento Regionale AEOPC Italia, tra cui anche i gruppi Guadalupe, UNOV (Unione Nazionale Operatori Volontari ) ed Aurelio, con squadre a supporto dei Vigili del Fuoco, e degli elicotteri che si rifornivano nei vasconi a ridosso del parco del Policlinico Gemelli.

Mauro Gallucci del gruppo di Guadalupe ci informa che il Pineto non ha mai avuto un sistema antincendio con percorsi dedicati all’ingresso ed uscita dei mezzi di soccorso, non ha i bocchettoni da cui far prendere acqua ai Vigili del Fuoco e solo fino al 2013, tutte le mattine c’era una postazione di avvistamento per prevenire gli incendi.

Dietro la chiesa del Gesù Divin Maestro, è stato chiesto per anni di allargare il percorso semi carrabile per agevolare i mezzi antincendio ma pare che l’opera di messa in sicurezza non fosse contemplata o prevista nel regolamento che ha l’Ente Regionale di RomaNatura per la gestione dei parchi.

Nel corso degli anni il Parco del Pineto è stato oggetto di diverse bonifiche sia per eliminare insediamenti abusivi residenziali, come le baracche in cui cucinando si finiva per provocare incendi, che un ricettacolo di varia umanità dedita ad attività di spaccio di deroghe e rapine anche a mano armata.

Purtroppo le norme di legge vigenti non fungono da deterrente, perché “chiunque cagioni un incendio su boschi, selve o foreste ovvero su vivai forestali destinati al rimboschimento, propri o altrui, è punito con la reclusione da quattro a dieci anni, ma se l’incendio è cagionato per colpa, la pena è della reclusione da uno a cinque anni”.

Inoltre “le zone boscate e i pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente all’incendio per almeno quindici anni, salva la costruzione di opere pubbliche necessarie alla salvaguardia della pubblica incolumità e dell’ambiente”.

A Roma chi vuole operare speculazioni edilizie, mira innanzitutto a far togliere i vincoli urbanistici o paesaggistici che vietano gli ostacolano l’attività e tal volta vale la pena di attendere 15 anni per avviare attività molto redditizie a medio e lungo termine.

Ancora questa mattina, in zona Balduina, si sono viste autobotti del Servizio Giardini del Comune di Roma, che cercavano acqua da portare ai Vigili del Fuoco in azione, intorno a via Paminiano dove le fiamme hanno lambito diversi palazzi che sono stati evacuati.

Articolo di Luca Pagni per Zona

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