Ai microfoni di “Non stop news” (Rtl 102.5) ieri il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha annunciato che la capitale d’Italia tale sarà presto pulita “come un borgo del Trentino”.
“Stiamo lavorando con il massimo impegno per superare la situazione dei rifiuti a Roma. Entro una settimana io penso che saremo in grado di tornare compiutamente alla situazione di normalità. Non ci vogliamo limitare a tornare a come stavamo prima dell’incendio del Tmb di Malagrotta, ma abbiamo lanciato un nuovo sistema di squadre con 655 persone che cominciano a fare quello che non si faceva a Roma da anni…
Io ho il dovere di spiegare ai cittadini che se va a fuoco e diventa non utilizzabile l’impianto più grande che tratta 8.000 tonnellate di rifiuti a settimana, è chiaro che una parte di essi, finché non si trovano sbocchi alternativi, rimangono sulle strade.
Ovviamente perché Roma sia veramente pulita come un borgo del Trentino ci vuole un paio d’anni in modo da raggiungere l’eccellenza”.
Diversi Presidenti di Municipio invocano misure temporanee straordinarie, coinvolgendo gruppi ben organizzati come l’esercito o la Protezione Civile.
Daniele Torquati, Presidente del XV Municipio, ha evidenziato che serve “uno sforzo profondo e misure complesse e non soluzioni semplicistiche”.
Mentre AMA ritarda la raccolta dei rifiuti per l’incertezza di dove poterli scaricare, i titolari di bar e ristoranti vengono sanzionati per i bidoncini della raccolta differenziata, lasciati sui marciapiedi, seguendo i calendari di esposizione forniti da AMA.
Le temperature estive favoriscono la putrefazione dei rifiuti in cui cominciano a vedersi le larve da cui nascono insetti e mosche, possibili veicoli di infezione.
Il Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, Antonio Magi, segnala che “non è solo una crisi dei rifiuti, ma siamo già in emergenza sanitaria, con una situazione igienica che può favorire il proliferare di infezioni e malattie”.
Già nell’agosto del 2021 il presidente dei medici della capitale scrisse al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, alla sindaca Raggi, al Ministro Cingolani e al prefetto di Roma Matteo Piantedosi, sottolineando il rischio di crisi igienica dovuta alla grave situazione dei rifiuti in cui versava la città con quartieri invasi dalla spazzatura. Antonio Magi auspicò il superamento di “reciproche diffidenze” a fine di trovare “la soluzione definitiva del problema rifiuti”.
